Quando il viaggiatore incontra l'antropologo
C’è chi da bambino sogna di diventare astronauta o pompiere o “dottoreâ€. Il mio sogno era - ed è rimasto intatto anche da adulto - quello di viaggiare. Con molta fortuna, oltre che con grande caparbietà , sono riuscito a trasformare insieme a mia moglie Mimma Ferrante, anche lei giornalista, questo sogno in realtà , forse non proprio quanto avremmo voluto, ma crediamo di essere diventati in qualche modo dei viaggiatori.
Ma essere viaggiatore non è, in realtà , una professione; semmai è un modo di essere, un atteggiamento mentale, un modello di comportamento: tutte cose che con il normale concetto di turista ben poco hanno comunque a che fare: si diventa turisti per diletto, per moda, anche per noia; ma viaggiatori non si diventa, in un certo senso si nasce; se non altro perché il viaggio è quasi una malattia che ti ritrovi dentro e che cova giorno per giorno già da piccoli fino a quando non ti esplode prepotentemente senza lasciarti pace.
Forse per davvero si può diventare turisti attraverso il viaggiare, ma viaggiatori non si diventa, si nasce. Punto e basta. Se poi hai alle spalle anche una professione giornalistica tanto amata e tanti anni di studi da antropologo culturale, la frittata è proprio fatta…
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